ABSTRACT

Da quando, nel 1933, lo studioso tedesco W. Knögel pubblicò la sua dissertazione sullo scritto Περὶ τοῦ κουφίζειν ὑπερηφανίας (Sul modo in cui alleggerire dalla superbia) ampiamente parafrasato da Filodemo nel decimo libro della sua opera Sui Vizi (PHerc. 1008), ascrivendolo al peripatetico Aristone di Ceo, gli studiosi ritennero praticamente concluso l’annoso problema dell’attribuzione. Filodemo, infatti, presentando l’ampio estratto, lo assegna a un non meglio precisato Aristone, nel quale alcuni studiosi avevano voluto riconoscere lo stoico ‘dissidente’ Aristone di Chio, altri il Peripatetico di Ceo. 1 Fondamentale, a tale proposito, è l’esegesi della col. 10 del PHerc. 1008, che è stata 240oggetto, nel tempo, di una molteplicità di letture ed interpretazioni. Siffatti motivi mi hanno indotto ad effettuare una nuova autopsia tanto della col. 10 quanto, per altri motivi, delle coll. 21–3, i cui risultati sono raccolti in altra sede. 2 Riporto di seguito l’estratto della col. 10 che ci interessa più da vicino, cioè l’introduzione di Filodemo alla lunga parafrasi aristonea (ll. 10–30), secondo la mia edizione: 3 10 Ἀρίστων το[ί]νυν [γ]εγρ̣α̣φὼς περὶ τοῦ κο̣[υ]φίζε̣[ι]ν̣ [ὑ]περηφανίας ἐ- πιστολι̣κ̣ὰ τ̣[ὸ ἴ]διον μὲν ἔ- παθε̣ν [τῶ]ν δ[ι]ὰ τύχην ὑπ[ε]ρ- 15 ηφ[ά]νων [ἑτ]αί[ρ]ων, οὐ μό- νο[ν] διὰ τ̣[ὰ ὑπ]ὸ ταύτης ὑπερ- ηφ[α]νού[ντω]ν, ἀλλὰ καὶ δι᾽ ἃ προε̣ίπ̣[α]μεν ἡμεῖς καὶ δῆ[τ]α κα̣ὶ δι᾽ αὐτὴν 〈τὴν〉 φιλοσο- 20 φί[αν] πολλῶν δοξάντων, ὡς [Ἡ]ρ̣ακλείτου καὶ Πυθαγό- ρου καὶ Ἐ[μ]πεδοκλέους καὶ Σωκρ̣άτους καὶ ποιητῶν ἐνί- ων̣, οὓς ο[ἱ] παλαιοὶ τῶν κω- 25 μωιδογράφων ἐπεράπιζον. ἀλλ᾽ ὅμως, εἴ τινα πείσει, κ[α]- θάπ[ερ] οὐκ ἂν ἀπεοικ〈ότ〉ως τι- νὰ πε[ί]σειεν περὶ ὧν ἀπετέ- μετο̣, κεφαλαιώσομαι τὰς 30 δυνάμεις αὐτῶν.